La notizia è di pochi giorni fa: Ama vuole rimettere in funzione l’ex TMB Salario, dopo quasi cinque anni dall’incendio che lo ha reso inutilizzabile. La municipalizzata ha presentato un un progetto che dovrebbe trasformare l’ex Tmb Salario in un hub dedicato all’economia circolare e alla sostenibilità, ma anche un impianto per il trattamento ed il recupero delle “terre di spazzamento”.
“Questa amministrazione non dà pace ai cittadini di via Salaria”
Una notizia che non ha fatto felice i residenti della zona, che da anni, prima dell’incendio, si lamentavano dei miasmi provenienti dal Tmb. Anche le opposizioni, Movimento 5 Stelle e Lista Raggi, hanno contestato la scelta del campidoglio: “Questa amministrazione non dà pace ai cittadini di via Salaria. Sembra infatti che dopo l’incendio del 2018 ci sia l’intenzione di riaprire l’ex Tmb come impianto per trattare le terre di spazzamento. Parliamo di una struttura da 30 mila tonnellate l’anno, per la quale non c’è stato confronto con i residenti della zona”. Così in una nota il consigliere capitolino M5S Daniele Diaco.
“Noi del M5s – aggiunge – ci impegnammo per il ritiro dell’Autorizzazione integrata ambientale, affinché non venissero trattati altri rifiuti in quell’area, già troppo a lungo vessata da disagi e miasmi. Il nostro obiettivo era realizzare invece un hub legato alla transizione ecologica e all’economia circolare, che includesse un polo universitario di formazione sulle materie ambientali. Questa è la strada che bisogna percorrere si porti avanti il progetto dell’hub e si smetta di sfruttare un territorio che ha già dato tutto”.
Il capogruppo della Lista Raggi Antonio De Santis e i consiglieri M5S del Municipio III Dario Quattromani e Marina Battisti parlano di “clamoroso e inaccettabile dietrofront. L’ennesima promessa infranta da un’Amministrazione che costringe i cittadini di questo quadrante a un doloroso e quanto mai inopportuno ‘ritorno al passato’ interrottosi con l’incendio degli impianti del 2018. Uno strano modo di porre in essere quegli ideali di ecosostenibilità tanto sbandierati da questa Giunta e, di fatto, mai posti concretamente in essere”.