Il Tar del Lazio dice no ai ricorsi presentati da comitati e associazioni contro la realizzazione del termovalorizzatore a Roma in zona Santa Palomba, a ridosso dei Castelli Romani.
La quinta sezione del Tar Lazio, riporta l’agenzia Dire, ha respinto con sentenza il ricorso con cui i comitati avevano impugnato e chiesto l’annullamento delle ordinanze con cui il commissario di Governo al Giubileo e sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, aveva determinato il piano rifiuti di Roma Capitale, e la realizzazione del termovalorizzatore nella zona industriale di Santa Palomba.
Sono in corso le valutazioni dei legali del comitato No Inceneritore di Santa Palomba per decidere, dopo aver analizzato le motivazioni della sentenza, se sussistono le ragioni per rivolgersi al Consiglio di Stato.
I ricorsi contro la realizzazione del termovalorizzatore a Santa Palomba
Mercoledì 5 luglio si è svolta l’udienza di merito sui ricorsi e la sentenza era attesa entro 45 giorni, ma è arrivata molto prima vista la massima attenzione e celerità che i magistrati amministrativi avevano dato alla questione.
Dei cinque ricorsi sull’inceneritore, due sono stati patrocinati dai legali Claudio Tamburini e Marco Rossi, insieme ai rappresentanti dei ricorrenti: il sindaco Massimiliano Borelli per il Comune di Albano, il Forum Ambientalista, che rappresenta le associazioni del territorio riunite nella Rete Tutela Roma Sud (composta da una decine di comitati tra cui Italia Nostra e Legambiente) e le aziende agricole.
I ricorrenti avevano deciso di rivolgersi al Tar sostenendo, tra le motivazioni che sarebbero state “evidenziate le violazioni della normativa europea relativa alla valutazione ambientale, in base alla quale il Commissario avrebbe dovuto prendere in considerazione più soluzioni alternative per scegliere la migliore, analisi totalmente assente nel Piano Rifiuti di Roma, che addirittura non localizza il termovalorizzatore per impedire le osservazioni dei cittadini, nonostante fosse già deciso”.