A caccia d’acqua per le strade di Roma nel giorno più caldo quando le temperature raggiungeranno livelli record fino a 42 gradi. La Protezione civile capitolina ha predisposto una task force di 80 persone tra volontari e personale dislocati in 28 punti della città dal Colosseo a Ostia per dare assistenza alle persone. Gli ‘angeli del fresco’ consiglieranno le buone prassi, e in caso di occorrenza, agevoleranno l’idratazione, accompagnando chi ha i primi sintomi da eccessivo riscaldamento alle fontane o erogando direttamente acqua dalle bottigliette.
Task force anti caldo: 28 punti sensibili dal Colosseo a Ostia per dare assistenza alle persone
Ecco i 28 punti sensibili distribuiti a Roma: Colosseo, metro Colosseo, Piazza Venezia, Fori Imperiali, Piazza San Lorenzo in Lucina, Piazza del Popolo, Piazza Pia, Stazione Cipro, Metro Ottaviano, Piazza Bologna, Piazza Sempione, Mercato del Tufello, Via Alberto Bergamini, Piazza dei Mirti, Largo Monreale.
E ancora Piazza dell’Alberone, Mercato del Quadraro, Metro Anagnina, Santa Galla, Via Rosa Raimondi Garibaldi, Piazzale dei Caduti della Montagnola, Viale Europa, Piazza Gregoriopoli/Via dei Romagnoli, Piazzale Anco Marzio, Viale Marconi, Piazza San Giovanni di Dio, Piazza dei Giureconsulti/Mercato Urbano II, Largo Millesimo, Mercato di Ponte Milvio.
Il business dei venditori abusivi: “Bottigliette a 2,50 euro nascoste dietro ai pannelli dei contatori”
C’è ovviamente chi approfitta dell’emergenza caldo per vendere a romani e turisti bottigliette d’acqua a caro prezzo e spesso conservate in condizioni non appropriate, per usare un eufemismo. Tanti i venditori abusivi che i caschi bianchi della Capitale cercano di arginare. Come? Scoprendo i luoghi dove vengono nascoste le buste piene di bottigliette.
“Per cercare almeno di frenare il fenomeno cerchiamo di puntare ai nascondigli spesso insalubri” spiega Marco Milani, segretario romano del Sulpl (Sindacato Unitario Lavoratori Polizia Locale). Il bottino si trova spesso “dietro ai pannelli dei contatori elettrici o del gas, dove le bottigliette, congelate e scongelate più volte, vengono riposte per sfuggire ai sequestri” continua Milani.
Milani (Sulpl): “Affidare vendita acqua alle associazioni di volontari”
“Eppure basterebbe il buon senso: affidando la vendita e la distribuzione di acqua alle numerose associazioni di volontari, magari inserite nei circuiti della Protezione Civile, otterremmo più risultati a costo zero. Si ridurrebbe la presenza di venditori abusivi, si permetterebbe ai volontari, spesso anziani di ottenere un rimborso spese, magari ricavato dalla vendita delle bottigliette medesime. Ma soprattutto si offrirebbe ai turisti un prodotto sicuro e ad un prezzo accessibile, dal momento che boccette dal costo di 15 centesimi, vengono vendute fino a due euro e cinquanta. Ed infine perché no? Magari la Capitale recupererebbe agenti da impiegare in sicurezza, anziché in inutili crociate contro i mulini al vento” conclude Milani.