Chi non vuole l’inceneritore? In più di 100 hanno risposto all’appello lanciato da chi non lo vuole né a Santa Palomba né altrove. Così, davanti al Municipio IX, dove si è pensato di realizzare l’impianto, si sono riuniti comitati, associazioni, eletti nei comuni romani facendo diventare quel luogo un punto di ritrovo per una sorta di “assedio”.
Chi è sceso in piazza, ha voluto ribadire fermamente la distanza dal piano rifiuti proposto da Gualtieri e focalizzare l’attenzione sullo sviluppo della raccolta porta a porta. In quel municipio, come in tantissimi altri della Capitale, si fa lo slalom tra i rifiuti perché i sacchetti restano per giorni fuori dai cassonetti, contribuendo al degrado della città.
Alessandro Lepidini tra i partecipanti
Tra i partecipanti alla mobilitazione c’era anche Alessandro Lepidini, ex assessore municipale all’ambiente. “Con la nostra salute in pericolo – ha scritto sul suo profilo Facebook – siamo pronti ad andare fino in fondo in tutte le sedi perché il nostro territorio si conquisti il sacrosanto diritto al futuro che il fronte unico degli inceneritoristi ha deciso di sacrificare in nome dei profitti privati e di un facile consenso fondato sulla narrazione salvifica costruita dalla comunicazione di Gualtieri & soci.” È oggi il portavoce del comitato no inceneritore di Santa Palomba, dismessosi dalla carica perché contrario alla scelta di realizzare un termovalorizzatore.
“Il Municipio IX di Roma e i territori dei Comuni limitrofi si sono distinti per la loro virtuosità nella raccolta differenziata e nella promozione di culture biologiche”, dice chi ha partecipato alla manifestazione. “Esistono alternative valide alla pratica dell’incenerimento dei rifiuti”, come “il riciclaggio dei materiali” o ancora le “tecnologie moderne e a basso impatto” che permettono ai rifiuti organici di essere trattati “sotto forma di fertilizzanti naturali di alta qualità”.
Chi altro ha partecipato?
Tra i partecipanti anche i comitati di quartiere di Santa Palomba, di Canestrini, il coordinamento contro l’inceneritore di Albano, il circolo Legambiente agro romano meridionale, la sezione Castelli Romani di Italia nostra e altre realtà. A sostegno della protesta anche alcuni rappresentanti dell’opposizione municipale, come il capogruppo di Fratelli d’Italia Massimiliano De Juliis e la capogruppo della civica Raggi Carla Canale.