Arriva nel Lazio la prima proposta di legge sul congedo mestruale. A proporla è Eleonora Mattia, la consigliera regionale del Pd. L’altro ieri, lunedì 12 giugno ha depositato il testo con cui chiede di accogliere le richieste provenienti da diverse associazioni di istituire un congedo mestruale che permetta alle donne di assentarsi dalla scuola o dal lavoro nel periodo di picco del ciclo.
«Nell’attuale legislatura – scrive la Mattia nella proposta – è stata presentata alla Camera una proposta di legge per l’introduzione di un congedo mestruale lavorativo e di un congedo mestruale scolastico. Nelle more dell’approvazione di quest’ultima proposta di legge, la Regione può comunque promuovere presso imprese e istituzioni formative iniziative a favore delle donne affette da patologie o disfunzioni legate al ciclo mestruale, al fine di superare la disparità di trattamento consistente nella necessità, per queste donne, di fruire di giorni di malattia o di assenza per una condizione spesso non patologica ma fisiologica».
Formare e informare
L’idea è quella di promuovere tramite la Regione varie attività per formare e informare. «Sia attraverso la promozione di intese con scuole, istituzioni formative, università e imprese – si legge nel testo – sia attraverso la concessione di contributi per lo svolgimento delle campagne informative, avvalendosi delle aziende sanitarie locali e degli enti del terzo settore. E, al fine di valorizzare le iniziative volte a riconoscere i suddetti diritti e tutele alle donne lavoratrici, la Regione prevede punteggi premiali sia nell’ambito di avvisi e bandi pubblici, che nelle procedure di scelta del contraente per l’affidamento e l’esecuzione di lavori, servizi e forniture».
«Il Lazio è la prima Regione in Italia ad avere una proposta di legge sul congedo mestruale – spiega la Mattia, che è anche presidente del Comitato regionale di controllo contabile -. Come avvenuto nella scorsa legislatura per la legge sulla parità salariale, possiamo raggiungere un nuovo primato per le pari opportunità su una tematica ampiamente sentita nella società civile, dalle studentesse alle lavoratrici. Un traguardo che, come auspico, sarà trasversale a tutte le forze politiche. Le donne sono capaci di grande cooperazione e sostenere questa proposta è l’occasione giusta per dimostrarlo».