La proposta di legge presentata da Azione, il partito guidato da Carlo Calenda, punta a vietare l’utilizzo dei social network ai minori di 13 anni, in un tentativo di affrontare un problema sempre più diffuso. Durante una conferenza stampa tenuta a Montecitorio, Calenda, insieme ai parlamentari Matteo Richetti, Elena Bonetti, Giulia Pastorella e Mara Carfagna, ha spiegato i motivi dietro questa iniziativa.
Secondo Calenda, circa 100.000 giovani tra gli 11 e i 17 anni soffrono di dipendenza dai social media, un fenomeno che ha conseguenze disastrose sul loro benessere psicofisico. Attualmente, il divieto di accesso ai social network per gli under 14 esiste solo sulla carta, ma manca di controlli effettivi. La proposta di legge di Azione mira a rendere effettivo il divieto per i minori di 13 anni, ponendo l’accento sulla responsabilità delle famiglie e la necessità di intervenire.
La deputata Mara Carfagna ha sottolineato la situazione paradossale in cui ci troviamo: sebbene siano disponibili studi scientifici che documentano i danni causati ai giovani dagli effetti negativi dei social network, non si è ancora intervenuti in maniera efficace per proteggerli. Le famiglie si trovano spesso sole in questa situazione, senza un supporto adeguato.
La proposta di legge di Azione mira a colmare questa lacuna e a porre l’attenzione sul problema della dipendenza dai social media tra i giovani. Il divieto di accesso ai social network per i minori di 13 anni potrebbe rappresentare un primo passo per garantire una maggiore tutela e prevenire i rischi derivanti dall’uso incontrollato eccessivo di questi strumenti.