Nuovo piano nazionale prevenzione vaccinale

 

È stato pubblicato il Piano Nazionale Prevenzione Vaccinale 2023-2025. Il piano discende dai documenti internazionali:

– Piano d’azione Europeo per le vaccinazioni 2015-2020 (EVAP)

– Agenda dell’OMS sull’immunizzazione 2030

– Agenda Europea dell’OMS sull’immunizzazione 2030

Per il raggiungimento degli obiettivi, i piani prevedono tra le altre cose che:

  • Tutti i paesi riconoscano le vaccinazioni come una priorità;
  • Gli individui comprendano il valore dei servizi di immunizzazione e dei vaccini e richiedano attivamente le vaccinazioni;
  • individua il morbillo come vaccinazione di riferimento per valutare l’adeguatezza dei servizi sanitari.
  • Promozione delle vaccinazioni durante tutto il corso della vita.
  • Innovazione sullo sviluppo di nuovi vaccini.
  • Analisi dei vincoli relativi alla domanda e all’accettazione da parte della popolazione e sulla necessita di contrastare l’esitazione vaccinale e la diffusione della disinformazione.
  • Favorire l’alfabetizzazione sanitaria e la responsabilizzazione ed emancipazione dei cittadini.

Già il Piano Nazionale della Prevenzione 2020-2025 specificava che gli obiettivi sono condivisi e irrinunciabili.

Gli obiettivi del PNPV 2023-2025

Tra gli Obiettivi del PNPV 2023-2025 troviamo:

  • Mantenere lo status polio-free
  • Raggiungere e mantenere l’eliminazione di morbillo e rosolia
  • Rafforzare la prevenzione del cancro della cervice uterina e delle altre malattie HPV correlate
  • Raggiungere e mantenere le coperture vaccinali target strutturando reti e implementando percorsi di prevenzione vaccinale
  • Completare l’informatizzazione delle anagrafi vaccinali regionali e mettere a regime l’anagrafe vaccinale nazionale
  • Migliorare la sorveglianza delle malattie prevenibili da vaccino
  • Rafforzare la comunicazione in campo vaccinale
  • Promuovere nei professionisti sanitari la cultura delle vaccinazioni e la formazione in vaccinologia.

Il parere del Comitato Nazionale di Bioetica

Ha fatto molto discutere il parere del Comitato Nazionale di Bioetica, istituito con Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri il 28 marzo 1990, che svolge sia funzioni di consulenza presso il Governo, il Parlamento e le altre istituzioni, sia funzioni di informazione nei confronti dell’opinione pubblica.

Da alcuni è stato preso come un parere che non condiziona il documento, mentre alcuni hanno confuso il parere del comitato, di due paginette, con il contenuto del documento di 66 pagine. Cerchiamo di fare chiarezza esaminiamo cosa scrive il CNB, come vedremo pur essendo un parere, le indicazioni del CNB sono eseguite praticamente alla lettera nell’intero documento.

Se la prende con la disinformazione:

“Non si può non stigmatizzare il diffondersi di informazioni false e pregiudizi, come ad esempio l’esistenza di una presunta correlazione tra vaccinazioni e l’insorgenza di alcune patologie, ipotesi ampiamente smentite da innumerevoli studi scientifici”.

Eppure oggi sappiamo che durante la pandemia la disinformazione è stata sistematicamente attuata da istituzioni politiche e scientifiche e che con l’aiuto dei social sono state nascoste e censurate opinioni scientifiche veritiere e inoppugnabili. Non sarebbe il caso che il comitato se ne preoccupasse? Come detto il documento riprende le indicazioni del CNB:

“Si pensi, ad esempio, alla delicata questione degli eventi avversi alla vaccinazione, veri o presunti, e alla necessita di un approccio integrato per una loro adeguata gestione, sia per la sicurezza della popolazione (laddove il rischio sia plausibile), sia per evitare strumentalizzazioni (in caso di assenza di correlazione causale) che finirebbero con il mettere in pericolo la sicurezza collettiva”.

Tra le altre cose, il CNB raccomanda: Campagne di informazione e informazione che coinvolgano i social media e i medici per un’informazione di massa e individuale.

L’osservanza dell’obbligo a un’adeguata profilassi vaccinale da parte degli operatori sanitari e del personale impegnato nelle scuole di ogni ordine e grado e in generale nei luoghi maggiormente frequentati dai bambini in funzione della loro specifica attività.

L’impiego di MMG e PLS per convincere gli assistiti come i vaccini costituiscano uno dei trattamenti più efficaci, con un rapporto rischi/benefici particolarmente positivo.

La “caccia” ai “No Vax” e ai bambini

Il monitoraggio continuo dell’omessa vaccinazione. Allo scopo di identificare coloro che necessitano di essere incoraggiati verso un percorso vaccinale (compliance) e di evidenziare eventuali insufficienze nella copertura vaccinale, specialmente con riguardo ai bambini.

Attuare, in caso di situazioni di allarme, azioni ripetute e adottare provvedimenti di urgenza ed eventuali interventi legislativi-necessari a ripristinare o raggiungere un livello accettabile. (Questo significa per esempio l’obbligo vaccinale come successo con i sieri anti-covid, ndr)

Il CNB non risparmia nemmeno i bambini e le loro famiglie:

“Nel caso in cui il genitore o comunque il legale rappresentante della persona minore di età, non acconsenta alla vaccinazione ed il medico la ritenga appropriata e necessaria, la decisione e rimessa al Giudice Tutelare competente su ricorso diretto del genitore o del medico”.

Questo purtroppo più che un parere è una triste realtà, lo abbiamo visto con i vaccini covid, troppo spesso se il minore è favorevole il giudice lo ascolta e lo obbliga alla vaccinazione (il che è assurdo dal momento che non parliamo di vaccini obbligatori per i minori). Se in vece il minore è contrario, il giudice non lo ascolta e lo obbliga ugualmente alla vaccinazione.

Come detto più che un parere, quello del CNB sembra una sorta di prefazione, di riassunto di quanto contenuto nel piano, come scopriremo insieme nel video.



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