Questa è la quinta puntata dedicata all’inchiesta di Bergamo (Trovi la prima puntata qui, la seconda qui, la terza qui, la quarta qui).
Andiamo avanti con le carte e le intercettazioni di Bergamo ma andiamo anche a vedere i documenti segreti di Aifa portati alla luce da “Fuori dal coro”.
Nessuna sperimentazione sui fragili
Proclamavano in coro la sicurezza e l’efficacia dei vaccini per i fragili. Ma Aifa sapeva fin da gennaio 2021 che sui fragili non era stata compiuta nessuna sperimentazione.
“Attenzione! i pazienti fragili risultano tra le popolazioni non studiate”.
Aifa invece che informare la popolazione, si limita a cancellare una frase
“Nella sua fase iniziale la campagna di vaccinazione ha l’obiettivo di proteggere, i soggetti fragili”.
Ma viene cancellata la seguente frase
“nei confronti delle quali i vaccini in uso hanno dimostrato un’elevata efficacia”
Ma il 17 gennaio esce un articolo dell’Ansa
Norvegia ,23 morti ‘legate alla vaccinazione’. Pfizer: ‘su decessi dati non allarmanti’
All’Aifa si scatena il panico, c’è chi si preoccupa della pericolosità della puntura e chi invece si preoccupa di tranquillizzare la popolazione anziana e fragile nonostante le evidenze.
Nascondere i decessi legati alla vaccinazione
“Sarebbe necessaria una FAQ sui decessi cerchiamo di mettere insieme qualcosa”.
Una faq, ovvero una risposta per giustificare le morti in Norvegia, da pubblicare sul sito dell’AIFA. Ne scaturisce uno scambio di note e a un certo punto un funzionario scrive:
“La probabilità di osservare un decesso in un anziano vaccinato da poco è elevata”.
Apriti cielo, ma come salta in mente a qualcuno di dire la verità? Magrini si irrita e replica
“A me ancora genera un po’ di ansia e nervosismo leggerlo quindi suggerirei di renderlo impeccabile nell’arco delle prossime 48-72 ore”.
Gli anziani vaccinati muoiono ma bisogna negarlo, al contrario si deve ribadire che i vaccini sono molto sicuri. Per questo un altro funzionario scrive:
“Nella sua fase iniziale la campagna di vaccinazione ha l’obiettivo di proteggere, oltre agli operatori sanitari, proprio le persone più anziani e i soggetti fragili per condizioni di salute nei confronti delle quali i vaccini in uso hanno dimostrato una elevata efficacia”.
Qualcuno deve però essersi reso conto che questa frase contraddiceva la realtà dei fatti e quindi quella frase verrà cancellata:
“Nei confronti delle quali i vaccini in uso hanno dimostrato una elevata efficacia”.
L’elevata efficacia per i soggetti fragili non esiste, perché non esistono gli studi che la dimostrano. Ma c’è di più l’esperto dell’Agenzia spiega il motivo di quel depennamento, scrivendo persino la frase in rosso:
“Attenzione! I pazienti fragili rientrano nelle popolazioni non studiate”.
Ed allega a riprova della sua affermazione una parte dello studio Pfizer, con cui la casa farmaceutica ha ottenuto l’autorizzazione all’immissione in commercio, in cui si legge chiaramente nella sezione dedicata alla sicurezza:
Analisi degli eventi avversi gravi riportati negli studi clinici sui vaccini COVID-19.
“Informazioni mancanti: uso nei pazienti fragili con co-morbilità come diabete, problemi cardiovascolari, problemi neurologici; uso in pazienti con malattie autoimmuni o infiammatorie”.
È la verità ma l’Aifa, venendo meno ai suoi doveri più elementari, invece di occuparsi di tutelare la salute dei cittadini, si preoccupa di difendere la sicurezza dei vaccini e decide che
“Non conviene stuzzicare il can che dorme e quindi per ora non si esce con niente”
Infatti quel documento non verrà mai pubblicato.
Le segnalazioni di eventi avversi nascoste
Nel frattempo le virostar continuano a rassicurare e a minimizzare gli effetti avversi.
“Sono pochissimi, una minima parte”
Anche loro negano le evidenze scientifiche e perfino i dati che venivano pubblicati erano filtrati per evitare di dare dei segnali preoccupanti. Ma Aifa nascose anche le segnalazioni di eventi avversi
E così il dato sulle reazioni avverse scompare dal report che verrà pubblicato.
“Riteniamo che tali rapporti debbano essere utilizzati esclusivamente per uso interno […] raccomandiamo che non vengano divulgati o pubblicati”.
Miozzo e Brusaferro
Miozzo, ginecologo specializzato nello Zimbawe, coordinatore del Comitato tecnico scientifico dal 5 febbraio 2020 al 15 marzo 2021, ha tenuto alcune carte nei cassetti, a partire del “piano anti Covid” e dalle stime della Fondazione Kessler:
Brusaferro e Miozzo discutono “dell’ora d’aria” concessa ai bambini, non sembra piacergli la decisione ma non parlano di ragioni scientifiche, poi Miozzo confessa che i piani del Cts sono riservati, ovvero segreti e inaccessibili per gli stessi tecnici. Per quale motivo?
Questo e molto altro in una puntata da non perdere!
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