Libero Mail, sì ai ristori dopo il malfunzionamento: il messaggio

A seguito del malfunzionamento di Libero Mail della scorsa settimana, che ha impedito di accedere alla casella postale per diversi giorni, l’azienda si è detta disposta a ristorare gli utenti danneggiati. Sì, quindi, ai rimborsi, in base ai diversi casi. Lo annuncia Italiaonline, rispondendo a una serie di domande frequenti pubblicato sul proprio sito.

A proposito dei ristori, alla domanda “Prevedete un indennizzo?”, Libero Mail risponde così: “Una volta chiuso l’incidente, saranno analizzate casistiche e modalità di indennizzo per il disservizio e i disagi subiti”. La modalità dei ristori varierà quindi caso per caso. Ma le risposte alle tante domande giunte non finisco qui.

Una delle più ricorrenti riguarda la modalità con cui verranno ripristinati i messaggi ricevuti durante il periodo di malfunzionamento. Libero afferma: “Abbiamo lavorato in queste ore per tutelare l’integrità dei dati dei nostri utenti. Per le e-mail ricevute su Libero mail e Virgilio Mail durante il disservizio, abbiamo ricevuto e memorizzato le e-mail che venivano inviate agli indirizzi dei nostri clienti sino alla massima scadenza possibile, e stiamo tuttora provvedendo a recapitare i messaggi ricevuti ancora in “coda” nelle rispettive caselle di posta, mentre dopo di questa i nostri server hanno inviato un messaggio di mancato recapito al mittente, in modo simile a quanto accade a “casella piena”. Abbiamo inoltre interrotto il servizio SMTP dalle ore 16 del giorno 23 gennaio u.ss”.

E ancora: “Per quanto riguarda la sorte delle e-mail dopo che il messaggio di mancata consegna è stato recapitato, la stessa dipende dal comportamento dei provider di posta che hanno gestito il traffico delle e-mail in entrata su Libero mail e Virgilio Mail una volta ricevuto il nostro messaggio di mancato recapito e gli scenari possono essere diversi a seconda delle configurazioni tecniche di ciascun provider (sul punto, si leggano le maggiori specifiche tecniche nella FAQ successiva); di norma e secondo le consuetudini, i provider dovrebbero tentare il re-invio in automatico in caso di problematiche (come ad esempio la casella piena) e anche i moderni sistemi automatizzati sono di norma programmati per tentare ri-invii. Tuttavia, non tutti i servizi di spedizione di posta seguono le medesime linee guida e procedure, e taluni potrebbero non implementare le best-practice più diffuse”.

G. 



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