Il Forum Parco delle Energie ha organizzato un “tweetstorm”, una tempesta di tweet, per chiedere alla Regione Lazio di prendere provvedimenti concreti per la tutela dell’oasi naturale del lago bullicante ex Snia.
Da tempo è in corso una lotta per l’oasi nata sulle colline del Prenestino per proteggerla dai tentativi frequenti di costruirvi dei nuovi edifici.
Per chiunque voglia tutelare questo lago naturale, l’unico di Roma, l’appuntamento è per giovedì 2 febbraio, la giornata mondiale delle zone umide. Gli attivisti hanno infatti riunto varie associazioni ambientaliste, comitati e residenti per poter far sentire la propria voce nella richiesta di estendere i confini del monumento naturale anche alle aree attualmente ancora di proprietà della società Ponente 1978, dove le ruspe sono tornate ad operare.
Gli attivisti, lo scorso 25 gennaio, si sono presentati sotto la sede della Regione per chiedere al presidente Daniele Leodori di agire e rivendicare la firma per l’allargamento del monumento naturale. “All’incontro erano presenti la direzione Ambiente, il dirigente responsabile dell’istruttoria e la consigliera Cristiana Avenali – dicono dal Forum – Alla luce dell’ultima comunicazione prodotta dall’Ispra su esplicita richiesta della Direzione Ambiente, rimaniamo convinti che non esistano motivazioni tecnico-scientifiche che impediscano l’ampliamento del monumento naturale a tutta l’area dell’ex Snia e ribadiamo che la conclusione dell’iter è solo una questione di volontà politica della maggioranza che governa attualmente la Regione Lazio”.
L’assessore uscente alla Sanità e candidato alle elezioni regionali, Alessio D’Amato, è stato chiamato in causa dagli attivisti ricordandogli “l’impegno assunto pubblicamente poche settimane fa per raggiungere amministrativamente la soluzione che porti a termine il decreto per l’estensione della tutela ambientale, con le firme dell’assessora Roberta Lombardi e del presidente ad interim Daniele Leodori. Ribadiamo la richiesta di sbloccare nei prossimi giorni l’iter. La responsabilità di riconoscere tutta l’ex Snia monumento naturale è nelle mani di questa giunta”.