Stefano Bandecchi, imprenditore presidente dell’Universitá Niccoló Cusano, ha risposto in una nota a un articolo pubblicato da Repubblica Roma in cui vengono trascritte alcune sue conversazioni riguardanti i suoi dipendenti. Conversazioni pubblicate anche sul sito di Repubblica, a cui Bandecchi ha replicato con un comunicato.
“Quanto scritto oggi nei miei confronti dalla Repubblica – Roma è vergognoso. Molte frasi vanno contestualizzate e ricondotte alla circostanza in cui sono state pronunciate; estrapolate così non hanno alcun senso e sono soltanto pretestuose”, ha detto il patron dell’universita’ Unicusano, presidente della Ternana calcio.
Bandecchi aggiunge: “Nelle sedi opportune potranno essere approfondite e io sono alquanto sereno in merito. Non è accettabile che si arrivi a questo pur di infangare il mio nome e quello della mia Università. Accusarmi in questo modo di molestie e minacce è fuori da ogni regola deontologica. Repubblica e la sinistra colpiscono me per affossare la campagna di Rocca e del centrodestra, una dinamica ormai palese a tutti”.
E ancora: “La “pistola puntata” era una provocazione, una metafora per far capire il ruolo dei media da “guardiani” nei confronti della politica. Io piuttosto mi sento una pistola puntata contro, da parte di certi giornali che attivano la macchina del fango per scopi, presumo, politici. L’indagine in corso di natura tributaria vedrà riconosciute le mie ragioni legali. Non ho mai minacciato i miei dipendenti. Molestie sessuali? Ancora più assurdo. Lo abbiamo visto in mille altri casi di gogna mediatica, la verità verrà a galla”.
G.