Maria Frino, sanitaria, racconta la sua drammatica esperienza con le vaccinazioni anti covid. Inizialmente si è vaccinata con entusiasmo, convinta dalla propaganda che fosse la cosa migliore da fare, lo ha fatto con piena fiducia nella efficacia e sicurezza di questi sieri.
Dopo la seconda dose inizia un dolore al fianco che non andrà più via ed una serie infinita di problemi di salute, dalla miocardite all’infiammazione dei nervi. Ma invece di trovare aiuto da parte della sanità, che da sempre è il suo ambiente di lavoro, viene presa “per pazza”, ovvero i medici riconducono i problemi di salute a problemi di origine psichiatrica. Dopo diversi esami però la polvere non si può più nascondere sotto il tappeto. Si presenta all’Hub vaccinale per fare la terza dose, ma il medico vaccinatore, dopo aver esaminato gli esami clinici, si rifiuta di eseguire la vaccinazione. Il cardiologo certifica una miocardite da vaccino, ma nonostante tutto viene sospesa come se fosse una “No vax” … Ironia della sorte, prende anche il covid e così potrà usufruire del green pass da guarigione.
Il medico di famiglia, dopo aver visionato gli esami del cardiologo, invece di rilasciarle l’esenzione decide di ricusarla e lei si ritrova senza medico, ne troverà uno nuovo che finalmente rilascerà l’esenzione.
Ma la storia di Maria si fa ancora più triste perché perde suo nipote Ivan di soli 16 anni, Ivan si sente male dopo 6 giorni dall’inoculazione, si scoprirà prima una trombosi e poi, dopo mesi di atroci sofferenze, verrà stroncato da un tumore rarissimo di cui si conoscono meno di 30 casi al mondo, morirà a casa tra le braccia della mamma e dei fratelli.
Maria Frino ci tiene a raccontare anche la storia di Davide Marchesi, morto per infarto da fattore esterno mese dopo l’inoculazione, ma un genetista certificherà che non aveva problemi pregressi e che l’infarto è stato causato da un farmaco, probabilmente dalla spike del vaccino.