La Manovra 2023 introduce diverse novità che riguardano le tematiche fiscali e della riscossione, su tutte l’attesa rottamazione delle cartelle esattoriali.
Il governo di Giorgia Meloni, in sintesi, prevede di cancellare le vecchie cartelle, notificate entro il 2015 e che hanno un importo minore di mille euro. Allo stesso tempo, darà la possibilità di rateizzare gli altri pagamenti in ritardo nel 2022, senza il pagamento di sanzioni e interessi. Un intervento motivato dalla necessità di andare incontro alle famiglie in difficoltà fra emergenza covid e caro bollette.
Cartelle esattoriali fino a mille euro, quali vengono cancellate con la manovra 2023. Come fare, come rateizzare, importi, date
La cosiddetta tregua fiscale quindi riguarderà parte delle cartelle esattoriali, ovvero quelle risalenti ad almeno 7 anni fa e con importo inferiore ai mille euro. Tutte le altre cartelle non sono incluse in questa misura, ma sarà possibile accedere a modalità di pagamento agevolate e beneficiare di sgravi.
Nello specifico, le cartelle da pagare si potranno rateizzare fino a 5 anni. Il viceministro dell’economia Maurizio Leo ha chiarito come la rinuncia alle vecchie cartelle ha un costo parie a circa 1.132 miliardi, di cui però restava esigibile una percentuale esigua, fra il 6 e il 7 per cento.
“Lo spirito da cui muoviamo è un rapporto diverso tra Stato e contribuente: lo Stato non è più aggressivo e punitivo ma giusto e comprensivo verso chi è in difficoltà”, ha detto la premier Giorgia Meloni: “Non esiste alcun condono ma solo operazioni vantaggiose per lo Stato”.
(sg)