Una bestemmia durante il Consiglio comunale di Fiumicino? Sono diversi i testimoni che sono certi che un consigliere in aula a microfono acceso abbia usato un’imprecazione per mettere a tacere alcuni colleghi che in un momento particolarmente concitato continuavano a discutere tra i banchi durante l’ultimo consiglio comunale di Fiumicino in cui si è discusso del Tpl. Dopo aver atteso pazientemente, mentre la presidente d’aula richiamava all’ordine l’emiciclo, il consigliere è sbottato: “Fatemi parlare, porco…”. Difficile distinguere, anche sentendo la registrazione streaming del consiglio, se la bestemmia ci sia davvero stata. Tante le voci che si sovrapponevano in quel momento.
Tirrito-Berardo: “Intollerabile sentire una bestemmia in Aula”
Ne sono certi invece Maricetta Tirrito, in qualità di responsabile del Laboratorio Una Donna, e Alessio Berardo, rappresentante del Terzo Polo. “Sentire in un’aula istituzionale risuonare una bestemmia è una cosa intollerabile, – dichiarano Tirrito e Berardo – da tutti i punti di vista. Vuol dire tante cose: mancanza di rispetto per la religione e per i milioni di italiani che in essa di riconoscono; mancare di autocontrollo e dunque dare un pessimo esempio alla cittadinanza, soprattutto alle nuove generazioni: mancare di rispetto all’aula consiliare, che dovrebbe essere la casa di tutti i cittadini. Poi ci si lamenta se le istituzioni perdono di credibilità e la gente si allontana dalla politica”.
“Sulla questione non ci sono stati provvedimenti. Non stigmatizzare questo clamoroso errore, – proseguono – e dunque ignorare volontariamente la cosa, secondo noi, è addirittura più offensivo. Perché se il primo episodio nasce da una reazione umorale, comunque da condannare, il secondo è frutto di una scelta ben precisa, che non ha niente a che vedere con la democrazia”.
Baccini: Nè richiami né sanzioni per la bestemmia
Si è espresso sul tema anche il consigliere di centrodestra e candidato sindaco Mario Baccini che ha detto: “Al di là delle questioni di merito riguardanti i punti all’ordine del giorno in Consiglio, e al netto delle eventuali problematiche aggiunte in discussione, c’è una cosa che non può essere tollerata: la mancanza di rispetto non solo dell’Aula, ma della sensibilità di una vasta parte della cittadinanza. Le battaglie ideologiche fatte in questi anni utilizzando l’aula consiliare – che peraltro non è il luogo istituzionalmente dedicato a questo – sono diventate arroganza e disprezzo dei valori altrui, come se fossero degni di rispetto solo i valori di una parte”.
“E’ deplorevole ascoltare in Consiglio comunale esponenti della maggioranza bestemmiare, ma è ancora più inquietante constatare che la Presidente del Consiglio comunale non abbia richiamato il capogruppo di maggioranza e proposto le sanzioni previste dalla legge” conclude Baccini. (eg)