Archiviate le politiche, nel Lazio è iniziata già la corsa alle prossime Regionali. E a pesare sulle future scelte dei partiti coinvolti saranno inevitabilmente i risultati usciti dalle ultime urne. A gennaio prossimo o, al più tardi, a metà febbraio, il Lazio avrà un nuovo presidente. E non potrà essere in ogni caso Nicola Zingaretti.
L’attuale governatore della Regione, infatti, è stato eletto alla Camera con il proporzionale e dovrà quindi rimettere l’incarico entro 30 giorni dalla proclamazione. Al suo posto subentrerà il vice Daniele Leodori, il quale dovrà indire le prossime elezioni con le consultazioni che dovranno svolgersi entro 30 giorni dalle dimissioni di Zingaretti.
Inizia così la corsa alla presidenza, che vede il centrodestra favorito come lo è stato alle politiche. A meno che l’intesa larga del centrosinistra, che a oggi vede protagonisti Pd e Movimento 5 Stelle, non si allarghi inglobando anche il Terzo Polo di Calenda. Ad oggi, infatti, nel caso in cui gli elettori mantenessero lo stesso orientamento delle politiche, il centrodestra avrebbe una prevalenza di circa dil 46%.
Il centrosinistra, invece, si fermerebbe ad oggi, con le urne ancora calde, al 37%, Ecco che entra in scena il Terzo Polo, in grado potenzialmente di sovvertire l’esito delle prossime Regionali. Secondo il Corriere della sera, però, Calenda avrebbe posto il veto all’ipotesi ricucitura con il centrosinistra: “Lo escludiamo di sicuro, soprattutto nel Lazio”, il pensiero di Azione riportato dal Corriere della Sera.
G.