Dopo quasi dieci anni è stato liberato il palazzo di viale delle Province a Roma. L’ex stabile Inpdai, occupato nel dicembre 2012, sarà restituito al legittimo proprietario. L’immobile, è stato liberato oggi, mercoledì 31 agosto, senza l’uso della forza e assicurando un alloggio a chi ne ha diritto. Grazie alla sinergia tra Roma Capitale, la Prefettura di Roma, la Regione Lazio e l’Ater è stato garantito a 148 nuclei familiari, oltre 400 persone, il passaggio da casa a casa, per un totale di 141 alloggi di cui 7 in cohousing.
“Sono orgoglioso del lavoro svolto dagli uffici del Dipartimento, che, insieme all’Ater hanno ascoltato e supportato i singoli nuclei nell’individuazione delle soluzioni, nel rispetto delle norme e delle singole esigenze. Abbiamo accompagnato le famiglie che avevano diritto verso una nuova soluzione alloggiativa e la struttura, occupata dal 2012, già in giornata rientrerà in possesso del proprietario”, ha detto l’assessore al patrimonio e alle politiche abitative, Tobia Zevi, che ha ringraziato “il prefetto di Roma Matteo Piantedosi, l’assessore della Regione Lazio Massimiliano Valeriani, la presidente del Municipio II Francesca Del Bello e gli uffici del Dipartimento e dell’Ater per la proficua collaborazione che ha permesso questo risultato esemplare”.
Un percorso durato 4 mesi
“Quest’oggi – aggiunge la presidente del Municipio II Francesca Del Bello – si concludono i 4 mesi che hanno visto coinvolti Prefettura, Municipio, Assessorato alle politiche abitative di Roma Capitale e Regione Lazio insieme agli occupanti dell’immobile di viale delle Province nel lungo e complesso percorso di liberazione dell’immobile attraverso il passaggio da casa a casa”.
“Per 10 anni le oltre 400 persone che risiedevano in viale delle Province sono state cittadini del nostro Municipio, usufruito dei nostri servizi, frequentato le nostre scuole, trovato cittadinanza e aiuto nella difficile gestione della pandemia. Per loro da domani inizia una nuova vita, in una casa vera, in altri quartieri della città dove finalmente il peso della precarietà di un’esistenza senza casa potrà finire” conclude la presidente.
E.