Contro il “caro bollette” la Regione Lazio ha deciso che gli inquilini degli appartamenti di proprietà dell’Ater non pagheranno gli aumenti delle utenze domestiche di luce e gas. La Regione, infatti, si farà carico degli eventuali incrementi fino al prossimo dicembre, prendendo a riferimento le bollette dell’anno precedente e calcolando la differenza dovuta alla crisi energetica.
In questo modo, spiega la Regione, i cittadini che vivono nelle oltre 40mila case della Capitale e di tutto il Lazio avranno un aiuto concreto e immediato per affrontare l’attuale emergenza economica.
Il provvedimento si è reso necessario dopo una stima dell’aumento dei costi, tariffe insostenibili per le famiglie che abitano nelle strutture dell’Ater, e inciderà sulla vita delle persone offrendo un supporto a chi già si trova in difficoltà. Le somme necessarie coprire le spese previste saranno inserite nel bilancio regionale in approvazione entro la fine dell’anno.
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Codacons: “Stabilire tetto massimo prezzi energia”
A livello nazionale il Codacons chiede un tavolo con tutte le parti interessate per definire un tetto massimo ai prezzi dell’energia e studiare misure europee di contrasto al caro-bollette.
“L’emergenza energia vede per la prima volta unite categorie molto diverse tra loro e spesso in contrapposizione – spiega il presidente Carlo Rienzi – L’aumento delle bollette danneggia infatti i consumatori così come i negozianti, le attività produttive, gli alberghi, i ristoranti, le industrie ecc. Per tale motivo crediamo indispensabile una sinergia tra tutte le parti interessate e un serio confronto teso a spingere il Governo ad adottare le misure più efficaci per evitare il baratro”.
“Ad ottobre scatteranno infatti nuovi pesanti aumenti delle tariffe di luce e gas, che potrebbero pesare per +241 euro a famiglia solo nell’ultimo trimestre, portando il conto delle bollette a superare i 2.500 euro a nucleo nel 2022 – prosegue Rienzi – Per evitare la nuova stangata d’autunno è necessario quindi fissare da subito un price cap all’energia come fatto in Francia, impegnando lo Stato a integrare le differenze recuperando le somme necessarie attraverso gli extra-profitti, e l’Europa a combattere in modo più incisivo le speculazioni sulla borsa di Amsterdam”.
E.