Nuove misure per aiutare gli anziani che vivono soli in casa. Le chiede Alessandro Alongi, presidente della Commissione Politiche sociali del XII Municipio dopo l’ennesimo dramma della solitudine avvenuto a Roma. L’ultimo caso è avvenuto a Monteverde il giorno di Ferragosto. Un uomo di 75 anni è stato trovato nel suo appartamento in via Raffaele Battistini, morto ormai da diversi giorni. L’anziano non aveva nessuno, niente parenti e niente amici, ed è deceduto nel disinteresse dei più.
Non un caso isolato però. Il 31 luglio scorso una 82enne è stata trovata in terra in camera da letto in un appartamento a Vigne Nuove, deceduta da almeno una settimana. Il 2 agosto, invece, un altro dramma si è consumato a Vigna Clara, dove un uomo di 79 anni, malato oncologico, è stato trovato privo di vita nella sua abitazione, ad almeno 20 giorni dal decesso.
Alongi: “Municipio intervenga al più presto”
“Tutti questi drammi hanno un comune denominatore, ed è la solitudine” ha affermato Alongi, presidente della Commissione Politiche sociali del XII Municipio. “Si tratta di persone fragili, senza nessun legame familiare, che vivono da sole in casa con pochissimi contatti esterni. Molte volte ci giungono notizie di anziani morti da soli, spesso di fame e stenti, perché magari caduti in casa senza più la possibilità di rialzarsi. Ritengo sia compito del Municipio, quale Ente territoriale più vicino al cittadino, prendersi cura del problema ed intervenire al più presto, magari rinnovando la sua offerta di servizi socio-assistenziali”.
Secondo alcune ricerche, in Italia 2,5 milioni di persone anziane vivono da sole in casa, ovvero il 4% della popolazione nazionale. Tra queste, il 40% delle persone ha più di 74 anni. Per il futuro le cose non andranno meglio: entro il 2045 gli anziani in casa diventeranno 3,6 milioni, rappresentando il 6% della popolazione nazionale complessiva.
“La grande quantità di persone anziane che vivono da sole e senza legami rappresenta, a mio modo di vedere, un nuovo bisogno sociale, un’emergenza silenziosa, che non fa rumore e, proprio per questo, spesso trascorre sottotraccia” ha ripreso Alongi. “Per questo, ritengo che il Municipio debba interrogarsi sulle misure più idonee per far fronte a questo nuovo fenomeno, interventi che sappiano coniugare la possibilità di rimanere a vivere nella propria abitazione con la certezza di potervi dimorare in sicurezza, grazie ad un’attenzione e un monitoraggio continuo dell’anziano per mezzo del servizio comunale, ripensando magari al ruolo dell’assistenza domiciliare ad essi dedicato (c.d. SAISA) in chiave “condominiale”, così da essere più capillare sul territorio e raggiungere tutti” ha concluso Alongi.
E.