Roma ha il suo piano rifiuti. Partirà effettivamente il prossimo 15 ottobre e culminerà con la realizzazione del termovalorizzatore. Lo ha presentato il sindaco Roberto Gualtieri Capitale nella sala delle Bandiere, in Campidoglio: “Roma non graverà più su altri territori”, ha detto il primo cittadino. Il quale ha poi spiegato nel dettaglio i punti del piano.
Ci saranno “cinque impianti cardine: due impianti di biodigestione anaerobica per l’organico da 100 mila tonnellate annue ciascuno; due impianti di selezione delle frazioni secche, carta e plastica, da 100 mila tonnellate ciascuno; un termovalorizzatore che non richiede il pre-trattamento in Tmb da 600 mila tonnellate annue e userà le tecnologie più avanzate per la riduzione e controllo delle emissioni ma anche per il riciclo delle ceneri’’, ha spiegato Gualtieri.
Il sindaco ha poi fissato il giorno della partenza: il piano “sarà approvato con ordinanza del commissario straordinario il 15 ottobre. Contestualmente saranno pubblicate le procedure di gara, per le manifestazioni di interesse di chi si vorrà candidare a realizzare gli impianti”.
E ancora: “Con il piano si punta a una riduzione dei rifiuti dell’8,3% al 2030. “La produzione dei rifiuti a Roma passerà da 1,69 mln di tonnellate l’anno a 1,55 mln nel 2030 e 1,52 nel 2035. La nostra stima è di raggiungere il 65% differenziata nel 2030, il 70% nel 2035. Oggi siamo al 45,2%”.
A proposito di differenziata, Gualtieri ha spiegato che tra le criticità della città c’è la “bassa differenziata: siamo al 45,2% rispetto ad una media del 61,3% e siamo inefficienti nel recuperare plastica e materiali ferrosi. Il 33% delle postazioni su strada non permettono un conferimento dell’organico. Altro elemento abnorme è l’alta percentuale che finisce in discarica, 500mila tonnellate, siamo al 30% della produzione dei rifiuti che finisce in discarica. Una cifra molto alta. Il nostro obiettivo è discarica zero”, ha concluso Gualtieri.
G.