Tra i lavoratori dell’Ama c’è amarezza per le condizione lavorative a cui devono sottostare. Per questo adesso dicono basta. “Basta raccogliere i rifiuti con le mani”. Questo è il volantino che è stato fatto girare dai sindacati tra i lavoratori. Questi ultimi sono invitati a lasciare i sacchetti a terra e a non raccoglierli più con le mani, cosa che invece è stata fatta sino ad ora. Basta quindi a quell’attività definita “logorante e devastante per la salute e la sicurezza, con possibili gravi ripercussioni a livello muscolo-scheletrico”.
Il problema è che non ci sono bobcat, casse ragno e alcune volte anche di pale a supporto delle attività di questi lavoratori. Una crisi che ormai va avanti da più di un mese, dall’incendio che rese inagibile uno dei due tmb di Malagrotta. Il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, però rassicura dicendo che «stiamo lavorando con il massimo impegno» per ripulire la città e «entro una settimana l’emergenza sarà superata, torneremo alla situazione precedente all’incendio». Durante un’intervista ad Rtl, aggiunge anche che «per raggiungere l’eccellenza, perché Roma sia pulita come merita, come un borgo del Trentino, ci vorranno un paio di anni»
Per i lavoratori, in questa stagione così torrida, adesso subentra anche il caldo infernale che rende più difficili le condizioni di lavoro. Il vestiario di cui sono forniti non è un vestiario adeguato a queste temperature e per questo i netturbini scrivono al direttore generale Ama, Andrea Bossola. “Purtroppo, ancora una volta, siamo a segnalare che le operazioni (di raccolta, ndr) vengono svolte, in alcuni casi, in carenza di attrezzature (in alcune zone ci segnalano addirittura la carenza di pale…) ma soprattutto in carenza di sicurezza”. Evidenziamo che, considerate le quantità dei rifiuti da rimuovere e le temperature estreme in cui sono chiamati ad operare i lavoratori, tali operazioni non possono essere svolte manualmente senza l’ausilio delle casse ragno. Inoltre si evidenzia che a parte del personale neoassunti, ad oggi, è stato consegnato solo il vestiario invernale”.