Protesta degli autodemolitori distrutti dall’incendio che sabato 9 luglio è divampato a Roma nell’area di Centocelle. Gli operatori hanno occupato via Palmiro Togliatti bloccando per circa un’ora il traffico e chiedendo un incontro con le istituzioni. Una delegazione dei titolari degli esercizi ha parlato con i presidenti dei Municipi V e VII e l’assessore capitolino all’Ambiente Sabrina Alfonsi. Solo dopo l’incontro che ha definito che venerdì mattina la delegazione sarà ricevuta in Campidoglio, gli operatori hanno liberato la strada.
“L’assessora Alfonsi ha spiegato che stamattina ha svolto una riunione con l’omologo regionale Massimiliano Valeriani, per adottare tutti i provvedimenti conseguenti all’incendio per quanto di rispettiva competenza” ha spiegato il presidente del MUnicipio VII Francesco Laddaga. “Tutte le parti in causa (Regione, Comune, Municipi e operatori) – ha aggiunto il minisindaco – hanno dichiarato concordemente che in nessun modo le attività potranno riprendere in quei siti e che la delocalizzazione non è più procrastinabile”.
Un disastro annunciato
“Un disastro” annunciato per associazioni e comitati che da anni si battono per la definitiva delocalizzazione degli autodemolitori che insistono sul Parco di Centocelle e di tutte le strutture artigiane e industriali che insistono in tutto il perimetro del Comprensorio Archeologico Ad Duas Lauros. “Parliamo di strutture pericolose – spiegano – in quanto incuneate nel tessuto abitativo, nonché totalmente incompatibili con l’altissimo valore archeologico, paesaggistico e naturalistico dell’intera area. È giunto il momento di voltare pagina, superando un’immobilismo che dura da troppo tempo. Lavoriamo tutti insieme per far sì che questo sia l’ultimo incendio che Roma Est deve subire, per far sì che finalmente le persone possano riappropriarsi del proprio paesaggio, della propria storia, del proprio patrimonio identitario”.
Laddaga informa inoltre che “nella notte e nelle prime ore della mattina, alcuni piccoli focolai hanno prodotto di nuovo fumi maleodoranti, sui quali sono intervenuti Vigili del Fuoco e Protezione Civile (costantemente presenti nell’area)”. Le amministrazioni dei due municipi coinvolti nel rogo consigliano inoltre l’utilizzo delle mascherine all’aperto dopo che i dati Arpa hanno segnalato diossine oltre i limiti.