Tempo scaduto per i dipendenti del Campidoglio. Dal 1 luglio si torna tutti a lavorare in sede.
La controversa stagione dello smart working, infatti, sembra ormai praticamente al capolinea. Contrariamente ad altri enti, il Comune è pronto a convocare in presenza circa 5000 lavoratori che attualmente lavorano ancora parzialmente da remoto.
La partita è però ancora in corso, fra i dirigenti che spingono per un ripristino delle condizioni pre-pandemia, e sindacati che invece promuovono il lavoro a distanza.
Smartworking, Campidoglio: un giorno a settimana da remoto, solo per alcuni uffici
Ad inizio settimana prossima, dal previsto tavolo di discussione fra le parti dovrebbe essere comunque confermato un giorno a settimana di lavoro da casa, ma concesso a meno uffici. Chi lavora in direzioni dove le pratiche sono più complesse, infatti, dovrà rientrare totalmente in sede.
Va detto che al momento l’incidenza del lavoro da remoto è già marginale. L’esigenza di mantenere un numero minimo di addetti in presenza, di fatto, riduce spesso lo smartworking a circa due giorni al mese.
I sindacati sperano però di conservare questa possibilità, considerata un beneficio sia per il lavoratore che per la collettività. Pensando in particolare alle ricadute positive sul traffico cittadino e sull’inquinamento.