Concedevano prestiti con interessi fino al 223% in vari quartieri di Roma arrivando a coprire anche la zona sud della provincia. Una coppia di usurai, marito e moglie, è stata arrestata al termine di un’indagine coordinata dal Pool Reati Gravi contro il Patrimonio. Lui è finito in carcere lei ai domiciliari perché gravemente indiziati di usura. Un’organizzazione strutturata con almeno 20 vittime accertate nel corso dell’indagine da marzo a agosto 2020. La coppia concedeva prestiti da un minimo di 500 euro ad un massimo di 22.000 euro con un tasso usurario oltre il 52,14% annuo. Fino ad un massimo, in un’occasione, del 223,46% annuo.

E’ stato accertato inoltre che per l’uomo l’attività di usura era l’unica fonte di guadagno, ereditata da una attività “di famiglia” tramandatagli dal defunto padre. Tanto che alcuni dei soggetti usurati erano già stati “clienti” di quest’ultimo. La donna risulta essere titolare di reddito di cittadinanza.

Le indagini condotte dal personale della Squadra Investigativa del III Distretto di P.S. Fidene – Serpentara con personale della Polizia Locale Roma Capitale – III Gruppo “Nomentano” hanno evidenziato anche la mancanza di scrupoli degli indagati. Non esitavano a richiedere i pagamenti dei prestiti anche durante il lockdown.