L’Europa striglia il nostro Paese sulla gestione dell’inquinamento. La Corte di Giustizia Europea ha accolto il ricorso della Commissione Ue e ha dichiarato inadempiente l’Italia. Rea di superare, sistematicamente, i massimi annuali delle emissioni di biossido d’azoto e di non adottare le misure necessarie per garantire il rispetto dei limiti.
Si stima che l’inquinamento sia la causa, nel Mondo, di una morte su sei all’anno. Si tratta di 9 milioni di decessi di cui il 75% proprio a causa dell’aria malata. In un quadro tanto nefasto, l’Italia continua a giocare un ruolo da assoluta protagonista negativa.
Inquinamento Roma, smog, biossido di azoto: la situazione nella Capitale, morti premature ed emissioni
La città di Roma, che negli ultimi anni ha spesso detenuto il triste primato dei decessi provocati dall’inquinamento, si trova sempre ai vertici nelle classifiche per le emissioni nocive e riceve così frequenti bacchettate da Legambiente.
Dopo l’abbassamento delle soglie sancito dall’Oms, la situazione si fa ancora più nera. Come ha osservato il direttore generale Giorgio Zampetti, l’Italia è il primo paese europeo a pagare lo scotto sia in termini di vite umane che sul piano economico.
La media annuale è di novantamila morti premature e imputabili all’inquinamento, mentre il costo in termini di spese mediche e giornate di lavoro perse si attesa su diverse decine di miliardi di euro. “Una situazione” ammonisce Zampetti “che va presa di petto “per non subire ulteriori procedure di infrazione nei confronti del nostro Paese”.