Un termovalorizzatore in grado di trattare 600mila tonnellate l’anno di rifiuti, sulla scia di Copenaghen e Bolzano. Così il sindaco di Roma Gualtieri ha annunciato, lo scorso 20 aprile, il nuovo impianto che nei piani del primo cittadino avrà il compito di risolvere, una volta per tutte, il problema rifiuti della Capitale.
All’annuncio hanno fatto seguito reazioni contrastanti: da una parte c’è chi ha apprezzato la decisione di Gualtieri, tra cui Carlo Calenda, uno dei leader dell’opposizione, che già in campagna elettorale aveva appoggiato l’idea di un termovalorizzatore. Ma è una parte della maggioranza che ora Gualtieri deve convincere. E in questo senso il sindaco della Capitale ha iniziato il confronto con gli alleati: la prima forza politica incontrata è stata Sinistra Civica Ecologista, che ha ribadito la contrarietà al nuovo impianto.
Un incontro in ogni caso apprezzato da Gualtieri, che ha confermato che la possibilità di “dotare Roma di un sistema di raccolta e smaltimento dei rifiuti di ultima generazioni”. Un’apertura apprezzata anche da Verdi ed Europa Verde, che attraverso le parole del consigliere capitolino Nando Bonessio ha ritenuto però il confronto un po’ tardivo. L’altro nodo da sciogliere, per Gualtieri, è quello relativo al M5s. Oltre all’opposizione in Campidoglio di Virginia Raggi, il sindaco di Roma deve guardarsi anche dalle dichiarazioni dell’ex premier Giuseppe Conte, che ha bocciato l’idea del termovalorizzatore.