Roma ha una grande occasione da cogliere: usare i fondi del Pnrr per sbloccare alcuni dossier strategici per il rilancio della capitale. Una pioggia di soldi, almeno un miliardo e 200 milioni di euro, che come manna dal cielo pioveranno sul Campidoglio già nei prossimi mesi: per questo il sindaco Roberto Gualtieri e la sua giunta sono al lavoro per elaborare una strategia che consenta di sbloccare in tempi rapidi tutti i cantieri più imporanti.
L’incognità tempo e la carenza di personale
Nelle scorse ore c’è già stato un primo vertice operativo per fare il punto: “Avremo bisogno della collaborazione di tutti – ha dichiarato il primo cittadino in audizione durante la prima riunione della commissione speciale Pnrr guidata da Giovanni Caudo -: il nostro obiettivo è cogliere questa opportunità di risorse per la città sia dal punto di vista quantitativo che soprattutto qualitativo per farli diventare leve di una strategia di rilancio della città che coincide con le linee strategiche del Piano nazionale di rilancio e resilienza. Per Roma l’opportunità di investire in turismo, cinema, archeologia, trasporti, impianti per rifiuti ed edilizia popolare: una grande sfida che inevitabilmente diverrà un grande banco di prova per misurare la credibilità della classe politica locale, chiamata a gestire la fetta di finanziamenti destinati alla capitale. Con due incognite: i tempi stretti per riuscire a rispettare tutte le scadenze e soprattutto l’assenza di personale, vera insidia per l’attuazione di una road map su cui nei giorni scorsi Comune e Regione avevano già deciso di mettere al lavoro una task force inter-istituzionale. L’opposizione è convinta che questa sarà una clamorosa buccia di banana ma il sindaco ribadisce sicurezza: “Arriveranno 270 tra tecnici e funzionari che impiegheremo molto sul Pnrr”, ha spiegato Roberto Gualtieri, riferendosi alle assunzioni a tempo determinato consentite dal Governo agli enti locali per la gestione delle pratiche legate ai bandi Pnrr.
Priorità a trasporti e rifiuti
Ma quali sono i dossier strategici su cui la giunta capitolina intende investire i fondi europei? Un punto prioritario riguarda i trasporti e la mobilità su cui Roma ha già vinto il bando sulla Maas (Mobility as a service), da cui sono attesi oltre due milioni di euro per la realizzazione di una piattaforma digitale per l’integrazione dei vari vettori della mobilità pubblica, a cui vanno aggiunti i 292 milioni previsti per il rinnovo della flotta dei bus elettrici. Altro tema caldo, i rifiuti: qui il Campidoglio ha chiesto 193 milioni di euro per potenziare gli impianti che fanno capo ad Ama ed Acea ma l’idea del sindaco è di dotare ogni municipio di propri impianti che ne garantiscano l’autonomia. Un progetto sicuramente ambizioso e pure coraggioso, visto che difficilmente questa strategia incontrerà la disponibilità di tutti i residenti: basta vedere quello che succede con i progetti per la realizzazione dei due biodigestori che Ama vorrebbe sviluppare con i fondi del Pnrr a Casal Selce, nel municipio XIII, in prossimità della Valle Galeria, e l’altro a Cesano, nel municipio XV, località che hanno già ricevuto le autorizzazioni per due progetti precedenti firmati Raggi ma mai realizzati e che già stanno registrando le critiche di cittadini e forze politiche.
Politiche abitative e turismo
Se trasporti e rifiuti sono da anni il tallone d’Achille della Capitale (e di chiunque abbia provato a governarla), anche gli altri dossier destinati ai fondi europei sono importanti: ci sono per esempio i Piani per la qualità abitativa (Pinqua), su cui Roma in perenne emergenza abitativa ha avuto 40 milioni di euro, e poi i fondi per favorire la ripresa del turismo nella Capitale, settore strategico dell’economia locale su cui Gualtieri cerca una asse di collaborazione strategica con il Governo.