Sempre più nebuloso il presente e il futuro politico di Latina, dopo che nelle scorse ore una vera pioggia di ricorsi si è abbattuta sull’esito dele recenti elezioni. Dopo l’istanza di tre consiglieri della lista civica “Latina nel cuore” a sostegno di Vincenzo Zaccheo per annullare l’esito del primo turno delle votazioni, chiedendo di rivotare in 33 sezioni su 116, arriva un altro ricorso elettorale, stavolta proveniente da un candidato della lista «Per Latina 2032» che faceva parte della coalizione a sostegno di Damiano Coletta.
A depositarlo al Tar Antimo Di Biasio, candidato al Consiglio comunale risultato terzo per voti ottenuti nella lista di appartenenza, alle spalle di Colazingari e Lepori, entrambi eletti. Quando Simona Lepori ha aderito alla richiesta del sindaco di tornare a fare l’assessore e ha dunque rinunciato alla carica di Consigliere, Antimo Di Biasio si è presentato in Comune per chiedere se c’erano incombenze da assolvere per la surroga della decaduta Lepori, sentendosi rispondere che non avrebbe dovuto fare nulla perché non sarebbe stato lui a prendere il posto della Lepori, ma un altro, e cioè Nazareno Ranaldi.
Per Di Biasio, stano al sito ufficiale del Comune sarebbero attribuiti in suo favore 246 voti contro i 242 di Ranaldi. Gli sarebbe stato risposto che in realtà il risultato ufficiale è quello che risulta dal verbale dell’ufficio elettorale centrale, secondo il quale Di Biasio avrebbe ottenuto 237 voti, 9 in meno rispetto alla somma aritmetica di tutti i voti espressi in suo favore nelle 116 sezioni di Latina. E dunque 5 in meno rispetto ai 242 voti di Ranaldi. Di Biasio lamenta un’assenza di comunicazioni, col rischio di andare oltre i tempi per la presentazione ricorso nei termini di legge, cioè entro i 30 giorni successivi alla chiusura del verbale della commissione elettorale. Spetterà al Tar fare chiarezza: certo, gli errori presunti commessi in danno di Di Biasio in sette diverse sezioni, sommati a quelli denunciati dall’altro ricorso su altre 33 sezioni elettorali, costituiscono uno scenario fosco al voto di Latina.