“I casi di pedofilia, che io chiamo pederastia, all’interno degli ambienti ecclesiastici sono drasticamente diminuiti. Sono dati del passato emersi da degli studi che andrebbero verificati perché non è tutto oro colato. Sono dati non empirici”. Così Mario Adinolfi, leader del Popolo della Famiglia, ai microfoni di Radio Roma ha messo in discussione il rapporto Sauvé che nei giorni scorsi aveva denunciato il problema della pedofilia nella Chiesa francese con 216 mila casi di violenza su minore perpetuati dal 1950 ad oggi. Ospite del programma “Diverso” Adinolfi ha polemizzato con Don Giulio Mignani, il parroco di Bonassola (La Spezia) che nei mesi scorsi aveva preso posizione contro la Congregazione per la dottrina della fede che vieta la benedizione delle unioni di coppie omosessuali: “L’ho già detto e lo ribadisco – ha spiegato Mario Adinolfi -: nella Chiesa cattolica esiste un problema serio che è la pederastia e per evitare questa situazione, bisogna impedire l’accesso ai seminari e l’ordinazione sacerdotale a persone che hanno tendenze omosessuali ma è innegabile che i dati del rapporto fotografano una realtà che appartiene al passato e sono stati scritti per destare scalpore». Dura la replica di don Giulio Mignani: “Secondo me questi dati vanno presi sul serio, anche perché chi ha realizzato tali studi è qualificato. Parliamo di psicologi, giuristi, operatori pastorali e molto altro”.
Adinolfi però non l’ha presa bene: “Don Giulio potrebbe dire – ha dichiarato in diretta -, se la sua finalità non fosse solo quella di denigrare la Chiesa, che questa oggi è assai meno colpita dal male della pedofilia rispetto a prima. Peccato che lui abbia l’interesse di farsi bello di fronte a Fedez”. “Il mio interesse – replica don Giulio Mignani – è quello di seguire il Vangelo e Gesù soprattutto. Il mio desiderio poi sarebbe di vedere la Chiesa diversa sotto vari aspetti: ciò non per denigrarla o per distruggerla, ma per amore”.
Tornando alla necessità della chiesa di combattere la piaga dei preti pedofili, Adinolfi ribadisce la necessità di perseguire quanto deciso prima da Papa Ratzinger e poi da Papa Bergoglio: “Per me è giusto che si facciano delle valutazioni su chi entra nei seminari ed è giusto che chi ha tendenze omosessuali sia allontanato”. Parole che hanno suscitato le proteste di Don Mignani: “Non vedo correlazione tra omossesualità e pedofilia – ha attaccato il sacerdote -. Dovremmo interrogarci sulle cause reali e sulla soluzione. La mia idea è che ci siano più concause, ma mi sembra che la pedofilia abbia comunque a che fare con una sessualità malata, non con l’omosessualità. Non vorrei scandalizzare Adinolfi, ma i preti sposati già ci sono all’interno della Chiesa. Penso che l’esperienza dell’innamoramento sia importante e sia un linguaggio alto per dire all’altra persona di amarla. Io abolirei i seminari, nati durante il concilio di Trento per educare i preti ignoranti, ma si può fare tranquillamente senza creare un ambiente chiuso, non monosessuale, così da studiare come studiano tutti gli altri a livello universitario. Ciò potrebbe aiutare ad uno sviluppo sano della sessualità”. La replica di Adinolfi: “Ma che ne sa Don Giulio, seriamente pensi che far sposare i preti possa risolvere la pedofilia? Allora sei stupido”.