Mario Adinolfi: “I gay non possono fare i preti”. Bufera sulla ricetta contro la pedofilia

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“Sono convinto che nella Chiesa cattolica esista un problema serio che è la pederastia: per evitare questa situazione, bisogna impedire l’accesso ai seminari e l’ordinazione sacerdotale a persone che hanno tendenze omosessuali”. Così Mario Adinolfi ai microfoni di Radio Roma sui dati del rapporto redatto da una commissione di inchiesta che nei giorni scorsi ha denunciato oltre 216mila casi di pedofilia negli ambienti ecclesiastici francesi: una dichiarazione che sta sollevando molte polemiche anche perché rilancia una convinzione, confutata anche dalla scienza, che ci sia una qualche connessione tra la pedofilia e l’omosessualità.
Ospite del morning show “Diverso”, il leader del Popolo della Famiglia ha ribadito la necessità di introdurre rigidi criteri di ammissione per gli aspiranti sacerdoti: “I numeri sono impressionanti ma anche – polemizza Adinolfi – scritti per impressionare: che ci siano stati casi di sacerdoti e cardinali che hanno avuto rapporti sessuali con ragazzini con tratti efebici, in età prepuberale, è innegabile al di fuori anche del caso specifico anche se poi, per entrare nel merito, bisognerebbe avere elementi più certi ed oggettivi su ogni singola vicenda per avere una reale e migliore consapevolezza del fenomeno. Ovviamente il contesto prettamente maschile del seminario, che è frequentato da ragazzi in età adolescenziale, è purtroppo un fattore cruciale”.
Ma come affrontare la piaga della pedofilia negli ambienti ecclesiastici? “La Chiesa Cattolica si è mossa già da anni – spiega Mario Adinolfi -: prima Papa Benedetto XVI e poi Papa Francesco hanno stabilito che le persone con tendenze omosessuali non possano intraprendere il percorso dell’ordinazione sacerdotale e non abbiano accesso alle strutture seminariali. La Chiesa fa bene ad affrontare questo fenomeno con un approccio molto duro al fine di evitare che possa ripetersi per debellare i problemi della pedofilia e della pederastia”.