“Monnezza, monnezza. Questa politica è proprio una schifezza”. Con questo motivetto nel tardo pomeriggio di ieri, 28 luglio, diversi comitati dei quartieri di Roma Est si sono radunati davanti al ministero della Transizione ecologica per protestare contro l’emergenza rifiuti che ormai da mesi colpisce la Capitale, ma soprattutto per fare proposte concrete per “costruire un mondo più sostenibile e democratico”.
“Cerchiamo di fare da portavoce di un malcontento e di un dramma cittadino – racconta Luca Saraceni, ristoratore del Pigneto – La nostra è una protesta planetaria, l’argomento è vasto e complesso e non riguarda singole zone o città. Non siamo qui solo per l’emergenza rifiuti, un problema che c’è sempre stato, ma per spingere la politica ad adottare un nuovo approccio sostenibile e trasparente. È una battaglia troppo importante”.
Riduci, riusa, ricicla
“Riduzione dei rifiuti all’origine, recupero dei prodotti e riduzione dei rifiuti indifferenziati” rappresentano le basi dell’economia circolare della differenziata, un sistema in grado di far superare “la logica dell’emergenza” e di pianificare “politiche a lungo termine”.
Una programmazione solo nel breve periodo – come la riapertura della discarica di Albano – non rappresenta una valida alternativa per risolvere il problema rifiuti, così come non è possibile – spiegano i manifestanti “affrontare la questione a colpi di ordinanze e ricorsi al Tar o a fini di propaganda elettorale”.
“Abbiamo deciso di improntare il discorso su una prospettiva molto più lunga e non di breve termine né solamente emergenziale – dice Eva Vittoria Cammerino, cofondatrice di Pigneto Pop – auspichiamo che il ministro della Transizione (ndr: Roberto Cingolani) ecologica ci possa ricevere perché vogliamo proporre soluzioni di lungo periodo: raccolta differenziata spinta e concreta e un’economia davvero circolare”.
Trasparente riconversione ecologica
Per questo “servono scelte radicali, coerenti e sostenibili”, sottolineano i comitati di quartiere, perché la soluzione “non è trovare dove fare un buco e seppellire tutto”, ma “un’autentica e trasparente riconversione ecologica”.
Elisabetta Canitano di Potere al Popolo: “Non accettabile il rimpallo di responsabilità tra Comune e Regione”
Presente al sit-in anche Elisabetta Canitano di Potere al popolo. “Appoggiamo con forza e decisione questa manifestazione – evidenzia la candidata sindaca di Roma – Non è accettabile che il Comune e la Regione si rimpallino sotto elezioni le responsabilità sulla nostra salute. La Capitale d’Italia ha bisogno di finanze speciali, come succede nelle grandi città, per assumere personale Ama che faccia la raccolta porta a porta e ha bisogno della raccolta differenziata. Albano ovviamente non è la soluzione: bisogna assumere personale Ama, fare la differenziata e lavorare sulla produzione dei rifiuti”.