Gianni Alemanno assolto dall’accusa di corruzione per non aver commesso il fatto. L’ha stabilito la Cassazione in merito al procedimento che vede imputato l’ex sindaco di Roma, in uno dei filoni della maxi inchiesta nota come Mafia capitale e derubricata a Mondo di Mezzo dopo che sempre in Cassazione è caduta l’accusa di associazione mafiosa.
Niente corruzione per i giudici della sesta sezione penale della Suprema Corte sulla gara d’appalto della raccolta differenziata. Prescritta inoltre l’ipotesi di corruzione nella vicenda del pagamento dei debiti Ama. Gli ermellini hanno confermato invece la condanna per finanziamento illecito e hanno disposto un nuovo processo d’Appello per la rideterminazione della pena per traffico di influenze illecite sullo sblocco dei pagamenti Eur Spa.
“La fine di un incubo durato sette anni” commenta a caldo Alemanno che si scrolla così di dosso le definizioni di mafioso prima e corrotto poi. Accuse che, spiega al Messaggero, hanno creato un grave danno non solo a lui ma “a tutta Roma, con il Campidoglio arrivato a un passo dallo scioglimento per mafia”.
La sentenza attesa dall’ex sindaco al Palazzaccio è stata accolta insieme ai familiari tra cui la compagna Silvia Cirocchi che a stretto giro ha postato su Facebook una frecciatina alla sindaca Raggi. “Quando farete la targa ricordatevi che Alemanno ASSOLTO si scrive con due S”. Chiaro riferimento alla targa con il nome sbagliato di Carlo Azeglio Ciampi.