Sale a centodieci il numero dei detenuti positivi nella Casa circondariale di Rebibbia nuovo complesso. Lo comunica il garante dei detenuti del Lazio, Stefano Anastasìa, preoccupato per un rapido aumento dei contagi all’interno dell’istituto di pena. “Le carceri sono un luogo a rischio per la diffusione della pandemia – ha proseguito il garante – Questa situazione non può proseguire ancora per mesi. Servono iniziative immediate, a partire dalla scarcerazione di tutti coloro che possano beneficiare di alternative al carcere e dei detenuti in attesa di giudizio per reati non violenti”. A Rebibbia sono oltre 1400 i detenuti a fronte di una capienza di 1.163 posti,
Per fermare la diffusione del virus nell’istituto di pena, tre reparti sono ora in quarantena, molti processi vengono rinviati e si procede con il tracciamento a tappeto dei contagi. L’ipotesi, più volte invocata da Anastasia, che già nei giorni scorsi aveva criticato “l’imbarazzante silenzio di Speranza e Arcuri”, è di anticipare le somministrazioni del vaccino a reclusi e agenti, circa 10mila in regione.
Al sovraffollamento dei detenuti e le preoccupazione dei familiari, si aggiungono anche i rischi che corrono gli agenti di polizia penitenziari. Sono circa una decina gli agenti in quarantena e altrettanti trovati positivi, tra cui l’ispettore capo, che si è tolto la vita la scorsa notte mentre si trovava in isolamento. La tragedia, che ha sconvolto il corpo di polizia, mette in luce, al netto delle questioni personali, la tensione e lo stress nelle carceri in questi mesi difficili.