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Banda del Buco smantellata a Roma: colpo da 800mila euro in gioielleria

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Nel corso di un’operazione lampo condotta all’alba, i carabinieri della stazione di Roma San Lorenzo in Lucina hanno arrestato otto membri della cosiddetta “banda del buco“, responsabile di un furto da 800mila euro in una gioielleria situata in via Bocca di Leone. L’azione ha portato anche al sequestro preventivo di beni del valore di 120mila euro. Gli indagati, cinque uomini e tre donne, ricoprivano diversi ruoli all’interno del gruppo criminale.

Il metodo della banda del buco: dettagli dell’operazione

Tre uomini sono stati arrestati con l’accusa di furto aggravato in concorso, mentre una donna è stata presa per ricettazione della refurtiva e riciclaggio. Gli altri quattro membri, due uomini e due donne, sono stati invece arrestati per ricettazione della refurtiva.

L’indagine dei carabinieri, protrattasi per circa tre mesi, ha rivelato la sofisticata natura del furto, che ha coinvolto l’apertura di un buco nel muro adiacente al negozio e l’accesso alla cassaforte contenente gioielli di valore.

La ricostruzione del colpo in gioielleria

L’azione criminale è stata orchestrata con una precisione quasi chirurgica. Due degli arrestati si sono occupati di aprire il buco nel muro con l’ausilio di un piccone, mentre un terzo ha maneggiato la fiamma ossidrica per forzare la cassaforte.

Nel frattempo, un quarto membro del gruppo ha svolto il ruolo di “palo”, stando a guardia e vigilando sull’area circostante. Gli investigatori hanno ricostruito ogni dettaglio del colpo, analizzando attentamente le registrazioni delle telecamere di sorveglianza e conducendo sopralluoghi accurati nei giorni precedenti al furto.

Chi sono gli arrestati della banda del buco

Tra gli arrestati della banda del buco spicca la presenza di un 65enne romano, già coinvolto in precedenti indagini per furti in appartamenti e gioiellerie con l’utilizzo della tecnica.

Insieme a lui, due fratelli romani, di 57 e 55 anni, hanno attivamente partecipato all’azione criminale. Il primo, esperto nel settore delle serrature, era già noto alle autorità per precedenti analoghi, mentre il secondo, incensurato, era considerato insospettabile fino a questo momento.